Sottrazione di minori
Il tuo partner ha portato tuo figlio in un altro paese dell'UE senza il tuo consenso o violando la decisione di un tribunale?
Puoi avviare un procedimento giudiziario per chiedere la restituzione di tuo figlio. Le autorità centrali possono aiutarti ad adottare le misure necessarie. Cerca le autorità centrali competenti in materia di sottrazione internazionale di minori.
Se il tuo caso soddisfa i requisiti giuridici, i giudici del paese dell'UE in cui il minore è stato trasferito, decideranno se tuo figlio deve essere restituito.
Eventuali eccezioni
- il minore potrebbe essere in pericolo nel paese in cui viveva prima della sottrazione
- il minore ha un'età sufficiente per dichiarare di non voler tornare.
Nel corso del procedimento sia tu che tuo figlio dovreste avere la possibilità di un' udienza dinanzi al giudice.
Revocare una decisione giudiziaria
Per impugnare una decisione di affidamento devi adire le vie legali nel paese in cui è stata presa la decisione.
Non puoi opporti a una decisione sull'affidamento sottraendo un minore e chiedendo a un tribunale di un altro paese dell'UE di emettere una sentenza diversa.
Attenzione
Eccezioni
Queste regole non si applicano a Danimarca, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Danimarca, Islanda, Norvegia e Svizzera hanno infatti aderito alla convenzione dell'Aia del 1980 sulla sottrazione di minori . I casi di sottrazione che coinvolgono tali paesi sono disciplinati da questa convenzione o da altri accordi internazionali.
Esempio
Garantire il rispetto dei diritti di affidamento
Irena e Vincenzo hanno vissuto in Italia per 14 anni, ma ora stanno divorziando. Nel 2013 un giudice italiano aveva affidato a Vincenzo la figlia Alessandra, ordinando che fosse provvisoriamente ospitata in un istituto per minori a Pisa. Il giorno stesso, Irena si è trasferita in Slovenia insieme alla figlia.
Un giudice sloveno ha riconosciuto l'ordinanza del giudice italiano e ha avviato la procedura di ritorno per restituire Alessandra al padre, ma Irena si è opposta alla decisione.
Il giudice sloveno ha dato a Irena l'affidamento provvisorio di Alessandra perché la sistemazione di Alessandra in un istituto per minori in Italia avrebbe potuto causarle un danno psicologico irreversibile. Inoltre, nel corso del procedimento giudiziario in Slovenia Alessandra aveva espresso il desiderio di restare con la madre.
Vincenzo ha quindi impugnato la decisione del giudice sloveno. Il ricorso è stato accolto. È stato quindi disposto il ritorno di Alessandra in Italia.