𝓷𝓮𝔀𝓼: 𝓑𝓻𝓮𝓿𝓮𝓽𝓽𝓲, 𝓷𝓮𝓵 2023 𝓷𝓾𝓸𝓿𝓸 𝓻𝓮𝓬𝓸𝓻𝓭 𝓹𝓮𝓻 𝓵’𝓘𝓽𝓪𝓵𝓲𝓪 5.053 domande di brevetto sono state depositate ,presso l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), da parte di aziende e gli inventori italiani. 𝐈𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐢ù 𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞. Altri dati che emergono dall'European Patent Office (EPO) Patent Index 2023, pubblicato oggi: - registrato un aumento del 3,8% sui 2022, superiore alla crescita Ue (+1,4%) - le domande di brevetto dall'Italia sono cresciute del +38%rispetto a 20 anni fa - del +15% rispetto a 5 anni fa. - non siamo tuttavia nei primi 10 posti in Europa - i 3 settori tecnologici che hanno totalizzato la maggior parte di domande di brevetto dall'Italia sono: l'handling (14,6%), i trasporti (+13,5%) e le tecnologie mediche (+8,2 per cento).
Post di Alexandro S.
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Nel 2023 le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un totale di 5.053 domande di brevetto presso l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), registrando il numero più alto di sempre per il Paese. Questo uno dei dati principali per l'Italia che emergono dall'EPO Patent Index 2023...
L'Italia batte il suo record per brevetti presentati - ItaliaOggi.it
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Secondo i dati dell'OCSE, l'Italia investe circa l'1,4% del suo PIL in R&D, una percentuale inferiore alla media europea e ben al di sotto di paesi leader come la Germania (3%) e la Francia (circa il 2,2%). Questa disparità è significativa, poiché gli investimenti in R&D sono strettamente legati alla capacità di #innovazione e competitività economica di un paese. Le sfide principali per l'Italia includono la necessità di aumentare i finanziamenti pubblici e privati in R&D, migliorare la collaborazione tra università e industria, e ridurre la #burocrazia che ostacola l'innovazione. La scarsità di #investimenti in R&D limita la capacità delle aziende italiane di competere a livello globale, come evidenziato dalla mancanza di aziende italiane tra le prime venti per richieste di #brevetti.
I brevetti sono il metodo più comune per tutelare la proprietà intellettuale, incentivando ricerca e sviluppo. Un brevetto è una garanzia legale che conferisce al titolare l'uso esclusivo di un'invenzione per un periodo limitato, solitamente fino a 20 anni. Questo incentivo spinge le aziende a investire in ricerca e sviluppo, con la prospettiva di profitti esclusivi. Fino al 2023, ottenere un brevetto in Europa significava affrontare una procedura unica per 39 Paesi, ma con 39 convalide separate. La riforma ha introdotto il "Brevetto europeo con effetto unitario" (EPUE), rilasciato dall'Ufficio europeo dei brevetti (EPO). Questo brevetto consente una protezione simultanea in 17 Paesi dell'UE. I settori più attivi nelle richieste di brevetti sono – non sorprendentemente – il digitale, le tecnologie mediche e l'informatica. Tra le aziende, Huawei, LG e Qualcomm sono le più prolifiche, con una significativa rappresentanza asiatica e statunitense. La cattiva notizia è che tra le prime venti aziende che hanno richiesto più brevetti non c’è nessuna italiana. Un segnale che potrebbe riflettere gli scarsi investimenti del nostro Paese in ricerca e sviluppo (R&D). Secondo i dati dell'OCSE, l'Italia investe circa l'1,4% del suo PIL in R&D, una percentuale inferiore alla media europea e ben al di sotto di paesi leader come la Germania (3%) e la Francia (circa il 2,2%). Questa disparità è significativa, poiché gli investimenti in R&D sono strettamente legati alla capacità di innovazione e competitività economica di un paese. Le sfide principali per l'Italia includono la necessità di aumentare i finanziamenti pubblici e privati in R&D, migliorare la collaborazione tra università e industria, e ridurre la burocrazia che ostacola l'innovazione. La scarsità di investimenti in R&D limita la capacità delle aziende italiane di competere a livello globale, come evidenziato dalla mancanza di aziende italiane tra le prime venti per richieste di brevetti. Di dimensioni delle imprese italiane, produttività e innovazione, parliamo in Senza pietà, la newsletter di Will che tratta l'attualità economica senza fronzoli a cura di Clara Morelli e Carlo Alberto Carnevale-Maffè #ricerca #ricercaesviluppo #imprese #aziende #italia #will #willmedia
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Investimenti seri in questi due campi sia dal privato che dal pubblico, servono urgentemente.
I brevetti sono il metodo più comune per tutelare la proprietà intellettuale, incentivando ricerca e sviluppo. Un brevetto è una garanzia legale che conferisce al titolare l'uso esclusivo di un'invenzione per un periodo limitato, solitamente fino a 20 anni. Questo incentivo spinge le aziende a investire in ricerca e sviluppo, con la prospettiva di profitti esclusivi. Fino al 2023, ottenere un brevetto in Europa significava affrontare una procedura unica per 39 Paesi, ma con 39 convalide separate. La riforma ha introdotto il "Brevetto europeo con effetto unitario" (EPUE), rilasciato dall'Ufficio europeo dei brevetti (EPO). Questo brevetto consente una protezione simultanea in 17 Paesi dell'UE. I settori più attivi nelle richieste di brevetti sono – non sorprendentemente – il digitale, le tecnologie mediche e l'informatica. Tra le aziende, Huawei, LG e Qualcomm sono le più prolifiche, con una significativa rappresentanza asiatica e statunitense. La cattiva notizia è che tra le prime venti aziende che hanno richiesto più brevetti non c’è nessuna italiana. Un segnale che potrebbe riflettere gli scarsi investimenti del nostro Paese in ricerca e sviluppo (R&D). Secondo i dati dell'OCSE, l'Italia investe circa l'1,4% del suo PIL in R&D, una percentuale inferiore alla media europea e ben al di sotto di paesi leader come la Germania (3%) e la Francia (circa il 2,2%). Questa disparità è significativa, poiché gli investimenti in R&D sono strettamente legati alla capacità di innovazione e competitività economica di un paese. Le sfide principali per l'Italia includono la necessità di aumentare i finanziamenti pubblici e privati in R&D, migliorare la collaborazione tra università e industria, e ridurre la burocrazia che ostacola l'innovazione. La scarsità di investimenti in R&D limita la capacità delle aziende italiane di competere a livello globale, come evidenziato dalla mancanza di aziende italiane tra le prime venti per richieste di brevetti. Di dimensioni delle imprese italiane, produttività e innovazione, parliamo in Senza pietà, la newsletter di Will che tratta l'attualità economica senza fronzoli a cura di Clara Morelli e Carlo Alberto Carnevale-Maffè #ricerca #ricercaesviluppo #imprese #aziende #italia #will #willmedia
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Credo sia significativo il fatto che tra le prime 20 aziende al mondo che depositano brevetti, non sia presente nemmeno una realtà italiana. Occorre meditare e riflettere per incentivare la crescita e l' innovazione attraverso aiuti alle imprese. Solo così si progredisce e si migliora investendo in ricerca e sviluppo creando innovazione e tutelando i progetti meritevoli.
I brevetti sono il metodo più comune per tutelare la proprietà intellettuale, incentivando ricerca e sviluppo. Un brevetto è una garanzia legale che conferisce al titolare l'uso esclusivo di un'invenzione per un periodo limitato, solitamente fino a 20 anni. Questo incentivo spinge le aziende a investire in ricerca e sviluppo, con la prospettiva di profitti esclusivi. Fino al 2023, ottenere un brevetto in Europa significava affrontare una procedura unica per 39 Paesi, ma con 39 convalide separate. La riforma ha introdotto il "Brevetto europeo con effetto unitario" (EPUE), rilasciato dall'Ufficio europeo dei brevetti (EPO). Questo brevetto consente una protezione simultanea in 17 Paesi dell'UE. I settori più attivi nelle richieste di brevetti sono – non sorprendentemente – il digitale, le tecnologie mediche e l'informatica. Tra le aziende, Huawei, LG e Qualcomm sono le più prolifiche, con una significativa rappresentanza asiatica e statunitense. La cattiva notizia è che tra le prime venti aziende che hanno richiesto più brevetti non c’è nessuna italiana. Un segnale che potrebbe riflettere gli scarsi investimenti del nostro Paese in ricerca e sviluppo (R&D). Secondo i dati dell'OCSE, l'Italia investe circa l'1,4% del suo PIL in R&D, una percentuale inferiore alla media europea e ben al di sotto di paesi leader come la Germania (3%) e la Francia (circa il 2,2%). Questa disparità è significativa, poiché gli investimenti in R&D sono strettamente legati alla capacità di innovazione e competitività economica di un paese. Le sfide principali per l'Italia includono la necessità di aumentare i finanziamenti pubblici e privati in R&D, migliorare la collaborazione tra università e industria, e ridurre la burocrazia che ostacola l'innovazione. La scarsità di investimenti in R&D limita la capacità delle aziende italiane di competere a livello globale, come evidenziato dalla mancanza di aziende italiane tra le prime venti per richieste di brevetti. Di dimensioni delle imprese italiane, produttività e innovazione, parliamo in Senza pietà, la newsletter di Will che tratta l'attualità economica senza fronzoli a cura di Clara Morelli e Carlo Alberto Carnevale-Maffè #ricerca #ricercaesviluppo #imprese #aziende #italia #will #willmedia
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La ricerca e lo sviluppo sono fondamentali per la crescita delle imprese, come sottolineato da questo post di Will Media. Ma c'è un elemento chiave che può amplificare questi sforzi: la collaborazione con l’ #università. MOSAICO - Ca' Foscari Innovation Network rappresenta un'opportunità straordinaria per le aziende che vogliono innovare. Connettendosi con ricercatori di talento e grazie alla ricchezza offerta dalle risorse accademiche, le #imprese possono non solo migliorare i propri processi interni, ma anche ottenere un significativo vantaggio competitivo. In un territorio dove le Piccole e Medie imprese rappresentano una grande fetta delle aziende, la collaborazione, l’open innovation e lo sviluppo di relazioni sono la chiave per la generazione di valore. 👉 Scopri come: https://lnkd.in/d3ApYdm2 #Innovazione #RicercaESviluppo #UniversitàIndustria #MOSAICO #CaFoscari #CrescitaEconomica
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Secondo il Patent Index 2023 pubblicato dall'EPO, le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un numero record di 5.053 domande di brevetto presso l’EPO nel 2023, registrando un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. L’Italia si è posizionata al quinto posto tra i paesi UE per numero di domande di brevetto, dietro solo a Germania, Francia, Paesi Bassi e Svezia. Maggiori dettagli nell'ultimo articolo di #Brevettinews: https://lnkd.in/dAAfg2Yf #EPOpatentindex #patent #brevetti
Indice brevetti 2023: è record di domande in Italia
https://brevettinews.it
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Cresce a due cifre il numero dei brevetti «Made in Italy». Secondo i dati diffusi dall'Ufficio europeo dei brevetti (Epo), le domande di brevetto dall'Italia nel 2023 sono cresciute del 38% rispetto a dieci anni fa e del 15% rispetto a cinque anni fa. L'Italia, con questi numeri,...
Boom di brevetti Made in Italy - ItaliaOggi.it
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🔍 Nuova pubblicazione su GiuriCivile.it! 🔍 Sono lieto di condividere il mio ultimo articolo, "Il brevetto come strumento di competitività: aspetti giuridici ed economici," pubblicato su GiuriCivile.it. 👉 Perché è importante? In un mercato globale sempre più competitivo, il brevetto rappresenta un asset strategico per le aziende, tutelando l'innovazione e rafforzando il posizionamento sul mercato. Nel mio articolo, esploro gli aspetti giuridici ed economici che rendono il brevetto una leva essenziale per la crescita e la sostenibilità aziendale. 💼 Questo tema è particolarmente rilevante per chi si occupa di diritto commerciale, industriale e management aziendale, oltre che per gli imprenditori e tutti coloro interessati alla tutela dell’innovazione. #Brevetti #Competitività #Innovazione #DirittoCommerciale #DirittoIndustriale #GiuriCivile #LegalConsulting #CrescitaAziendale
Il brevetto come strumento di competitività: aspetti giuridici ed economici
https://giuricivile.it
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📢Brevetti in crescita: l'EPO pubblica il Patent Index 2023! 🟢L'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha da poco pubblicato il Patent Index 2023, che conferma la crescita del numero di domande di brevetto depositate lo scorso anno. 🪧I dati parlano chiaro: 🟢+2,9% rispetto al 2022, con un totale di 199.275 richieste. 🟢+28% per le concessioni di brevetti, che salgono al 52% del totale. 🟢8 settori innovativi in espansione, trainati da: 🟢Macchine elettriche, apparecchi ed energia (+12,2%) ⚡ 🟢Comunicazioni digitali (+8,6%) 🟢Biotecnologie (+5,9%) 🌍Stati Uniti, Germania, Giappone, Cina e Corea del Sud si confermano i top depositari, mentre tra i paesi europei spiccano: Germania (+12,5%) 🇩🇪 Finlandia (+9,2%) 🇫🇮 Spagna (+6,9%) 🇪🇸 Regno Unito (+4,2%) 🇬🇧 Italia (+3,8%) 🇮🇹 Paesi Bassi (+3,5%) 🇳🇱 ⚠️Un dato significativo è l'entrata in vigore del Brevetto Unitario Europeo: dal 1° giugno 2023, il 22,3% dei brevetti concessi ha avuto effetto unitario, semplificando e rafforzando la protezione della proprietà intellettuale in Europa. Domande di brevetto europeo I 15 principali candidati italiani 🔴1 COESIA SPA 157 domande 🔴2 FERRARI S.P.A. 121 domande 🔴3 IVECO GROUP 48 domande 🔴4 PIRELLI & C. S.P.A. 44 domande 🔴5 CHIESI FARMACEUTICI S.P.A. 43 domande 🔴6 LEONARDO S.P.A. 40 domande 🔴7 POLITECNICO DI MILANO 38 domande 🔴8 DANIELI & C. OFFICINE MECCANICHE SPA 33 domande 🔴9 SACMI COOP. MECCANICI IMOLA 32 domande 🔴10 SCM GROUP S.P.A. 31 domande 🔴11 I.M.A. IS.P.A. 30 domande 🔴12 STIGA S.P.A. IN BREVE ANCHE ST. S.P.A. 28 domande 🔴13 BREMBO S.P.A. 27 domande 🔴14 FONDAZ. ISTITUTO ITALIANO TECNOLOGIA 24 domande 🔴15 ENI S.P.A. 23 domande Source: EPO. Status: 29.01.2024 #EPO #brevetti #innovazione #patentindex #brevettouniitario #europa #FimCisl
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