Negli ultimi anni, Netflix ha trasformato il vero crimine in una delle sue principali attrazioni, catturando l’attenzione degli spettatori con storie inquietanti e vicende che hanno segnato la cronaca nera americana. Dopo il successo della serie su Jeffrey Dahmer su Netflix, il colosso dello streaming ha deciso di esplorare un altro capitolo oscuro della storia criminale statunitense con la serie Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menéndez. Questa nuova stagione punta i riflettori su due fratelli che sconvolsero l’opinione pubblica con l’omicidio brutale dei loro genitori.
Dopo Jeffrey Dahmer, “Monsters” parla dei fratelli Menéndez
Lyle ed Erik Menéndez, due giovani provenienti da una famiglia agiata, furono accusati di aver ucciso i loro genitori, José e Kitty Menéndez, nella loro lussuosa casa di Beverly Hills nel 1989.
La nuova stagione di Monsters è composta da 9 episodi ed è disponibile su Netflix a partire dal 19 settembre 2024.
La serie, come la precedente su Jeffrey Dahmer, è prodotta da Ryan Murphy e Ian Brennan, i creatori dietro il successo della prima stagione del franchise. Gli episodi seguono i fratelli dalle loro origini in una famiglia benestante, passando per l’omicidio dei genitori, fino ai processi che hanno tenuto l’America col fiato sospeso. La serie mescola dramma, suspense e introspezione psicologica, gettando luce anche sugli aspetti meno noti della vicenda.
Gli attori che interpretano Lyle ed Erik sono Nicholas Chavez and Cooper Koch, mentre i genitori sono interpretati da Javier Bardem e Chloë Sevigny. Per vedere Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menéndez è sufficiente un abbonamento a Netflix.
Chi erano davvero i fratelli Menéndez che uccisero i genitori
Lyle ed Erik Menéndez, prima di diventare noti per il loro crimine, erano figli di José Menéndez, un influente uomo d’affari, e Kitty, una casalinga e socialite. Cresciuti in un ambiente di lusso e privilegi, i fratelli erano apparentemente destinati a una vita di successo. Tuttavia, dietro questa facciata perfetta si nascondevano tensioni familiari profonde, segreti e abusi.
Nella notte del 20 agosto 1989, i due fratelli entrarono nella sala televisiva della loro casa e spararono ai genitori con dei fucili, colpendoli a morte. Durante il processo, i Menéndez si difesero sostenendo di aver subito abusi sessuali e psicologici per anni da parte del padre, affermando che l’ambiente tossico e violento li aveva portati a temere per la propria vita. Queste affermazioni divisero l’opinione pubblica: da un lato, c’era chi provava una certa empatia per i fratelli, dall’altro chi li vedeva come assassini calcolatori mossi dall’avidità.
Il processo si rivelò particolarmente lungo e complesso, soprattutto a causa delle testimonianze contrastanti e del tentativo di Lyle ed Erik di giustificare l’omicidio come un atto di difesa. Il loro caso divenne uno dei più seguiti e discussi degli anni ’90, soprattutto grazie ai media che alimentarono il dibattito pubblico su questioni delicate come l’abuso domestico e la giustizia.
Cosa è successo ai Lyle ed Erik Menéndez dopo il processo
Il processo ai fratelli Menéndez si concluse nel 1996 con una condanna a vita senza possibilità di libertà condizionale. Entrambi furono rinchiusi in prigioni separate e trascorrendo decenni dietro le sbarre. Tuttavia, la loro storia ha continuato a suscitare interesse e polemiche. Alcuni ritengono che siano stati trattati ingiustamente, soprattutto alla luce delle loro accuse di abusi, mentre altri vedono in loro solo dei criminali che hanno ucciso per ereditare la fortuna dei genitori.
Nel corso degli anni, sia Lyle che Erik hanno cercato di rifarsi una vita in carcere. Lyle si è sposato nel 1996 con Anna Eriksson, una modella, ma il matrimonio è finito col divorzio dopo pochi anni. Nel 2003 si è risposato con Rebecca Sneed, una giornalista. Anche Erik ha trovato l’amore dietro le sbarre, sposando Tammi Ruth Saccoman nel 1999.
Nonostante le loro vite passate rinchiuse in carcere, i fratelli Menéndez non hanno mai smesso di cercare giustizia. Nel 2018, un documentario della NBC intitolato The Menendez Murders ha portato nuova attenzione al loro caso, sollevando ulteriori dubbi su come la giustizia sia stata amministrata. Il loro tentativo di ottenere un nuovo processo, basato sulla presentazione di nuove prove riguardanti gli abusi subiti, è stato però respinto.