Search Marketing Connect

#AI: cosa accadrà nel 2025? E cosa sta cambiando nel mondo digital con l'avvento dell'AI? Abbiamo intervistato Walter Riviera, di Intel, in occasione di #SMConnect, per conoscere la sua opinione personale! Vediamo insieme quali sono i tre macro cambiamenti che interessano il settore!

Ieri si è conclusa l'edizione 2024 di #SMConnect, un appuntamento che da 18 anni rappresenta un’occasione di incontro, crescita e confronto per la community di professionisti del Digital Marketing. Un ringraziamento speciale a chi ha preso parte alla due giorni!

Chiude la plenaria di #SMConnect Giorgio Taverniti, partendo da una definizione di Larry Page del 2000. Oggi tutte le piattaforme si copiano perché si vogliono soddisfare tutti i bisogni in un unico ambiente.  Cosa manca oggi a ChatGPT del mondo di prima? Su ChatGPT non ci serve la website query, non useremo la ricerca dei profili social. Così come Google è stato il punto di accesso, liquido, Open AI è l’unica realtà dimostratasi in grado di competere su questa visione. Il traffico si sposterà tutto sul widget. Google sta lavorando sul nuovo widget, per farci capire dove passano le persone. Gemini non è indicato, ma a breve Assistant potrebbe essere sostituita da Gemini. La ricerca vocale infatti adesso ha senso, mentre prima non veniva compresa.  Ma inserire Gemini al momento non basta. Il nostro cervello percepirà per sempre che la barra è di un motore di ricerca. La home di Google infatti potrebbe cambiare di molto. La cosa che dobbiamo fare è tentare di mappare i bisogni degli utenti, mappare la journey umana.  L’approccio AGILE è un metodo con cui i SEO non sono abituati a lavorare. L’AI sarà molto più integrata e cross-reparto. Un esempio, nell’e-Commerce, il feed può essere personalizzato con l’AI. 

Sulla plenaria di #SMConnect, Andrea Pernici inizia col raccontarci l'importanza del processo di design nel lavoro SEO, mostrando in pratica come questo processo se seguito con metodo scientifico sia in grado di portare risultati tangibili. Un case study step by step delle principali azioni intraprese con metodologie diverse di rimozione di contenuti e gli accorgimenti specifici utilizzati. Dopo ogni blocco di interventi è stato possibile osservare i risultati immediati e a lungo termine ottenendo risultati positivi non solo lato posizionamento, ma anche lato qualità del contenuto e della pubblicità. Un approccio iterativo che sul lungo periodo ha portato all'eliminazione di 3.814.724 pagine ed a guadagnare le prime posizioni su tutte le chiavi principali.

A che cosa serve un forecast in un settore dove si ha effettivamente poco controllo come la SEO? Ce lo ha raccontato Marco Loguercio, sul palco della Sala Plenaria di #SMConnect. Un forecast deve essere basato su dati concreti e contestualizzato, serve come bussola per guidare le aziende. Conta il numero ma soprattutto il metodo.  Il suggerimento è quello di partire sempre dagli obiettivi di vendita. I forecast sulle visite sono un esercizio di stile.  Va costruito su ciò che si vende e si monetizza: è la somma di tanti forecast verticali, e soprattutto, va adattato agli stakeholder a cui si presenta.  Occorre fare assunzioni intelligenti, studiando il business del cliente e comprendendone il contesto. Prepara il forecast su tre scenari: best, average e worst. In questo modo, potremo essere più flessibili e reattivi ai cambiamenti. Abbiamo bisogno di informazioni da tutte le sezioni di un’azienda.  Tendenzialmente anche monitorare i volumi di ricerca di un brand è un elemento chiave per le aziende. Bisogna poi capire quanta comunicazione e quanta pubblicità verrà fatta. Ma come lo costruiamo il forecast?  Dobbiamo essere realisti sulle potenzialità del sito, fare affidamento su Excel o Google Sheets, e accompagnare il forecast con una narrazione. Il forecast è solo l’inizio, l’esecuzione è la chiave.

How AI is supporting SEO? And what is the AI tool you can’t live without? We had an interview with Aleyda Solis during #SMConnect, in Bologna, after her speech on the Main Stage. 

Durante la tavola rotonda dal titolo: “AI e Digital Marketing: l'integrazione nelle agenzie e team digital per il futuro del settore”, che ha coinvolto Marco Loguercio, Massimo Boraso, Filippo Trocca, con la moderazione di Marco Quadrella, abbiamo parlato di come le agenzie stanno utilizzando l’AI generativa, e di come stia impattando il modello di business. L’AI sta dando a tutti la capacità di guardare alcuni dati, entrando in tutti i processi, e soprattutto nei training interni.  Abbiamo visto quali sono le attività che i clienti ora fanno diversamente, discusso di quale debba essere l’impatto etico dell’AI, e affrontato il tema dell’impatto dell’AI nello sviluppo delle competenze, nella comunicazione, nel digital e nel mondo del lavoro. #SMConnect

Alcuni scatti della seconda giornata a #SMConnect, insieme alle nostre speaker e ai nostri speaker, dalle prime Sale Formative a Palazzo Re Enzo.

Apre la Plenaria del secondo giorno di #SMConnect Giorgio Taverniti, che introduce Gabriele Benedetti e Alessandro Terra, che ci hanno dato una loro visione sul futuro del digital marketing fornendo 10 tips per il 2025. Una delle principali sfide secondo Benedetti e Terra sarà quello di concentrarsi sulle priorità. Strumenti avanzati come PMax saranno fondamentali per ottimizzare le campagne, dando maggiore importanza alla corrispondenza. Gabriele e Alessandro ci hanno raccontato come hanno iniziato a lavorare con BigQuery e Merchant Center, utilizzando etichette per aggiornare settimanalmente i prodotti più competitivi. Inoltre, l'introduzione di funzioni come NCA sta cambiando il gioco, permettendo di ottimizzare obiettivi e diversificare le campagne, con il supporto dell'intelligenza artificiale. Infine, il futuro ci porta verso il confidential computing e non possiamo dimenticare l'importanza dei video, soprattutto nelle lookalike, e l'integrazione di dati da telefonate e vendite in-store per un marketing sempre più preciso e omnicanale. Il cambiamento è in atto, e la domanda è: siamo pronti a sfruttarlo al massimo?

Con Giovanni Cappellotto abbiamo parlato di codici EAN da GS1, che servono a indicare la provenienza di un prodotto. Capita spesso che su Amazon vengano inseriti codici EAN non esistenti, oppure non corrispondenti. Occorre che i segni distintivi vengano rispettati. Se cambiamo l’EAN perdo anche le recensioni dei prodotti. In questi casi, si perdono anche tutte le informazioni sulla sicurezza del prodotto. Rientra in questa casistica anche la tematica della protezione del design, infatti sono molte le dispute che nascono da idee sbagliate sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Non prendiamo mai un prodotto di terzi senza essere sicuri dei diritti esistenti, non supponiamo mai che tutto sia possibile.  L’attuale architettura della ricerca e-Commerce non è in grado di comprendere come gli utenti desiderano scoprire i prodotti.  Il marketing delle prestazioni si sta esaurendo.