I “fondaci” in origine erano cortili, magazzini e depositi tipici dei porti del mediterraneo, utilizzati fin dal 1200 dalle diverse comunità marinare e compagnie di navigazione come proprie sedi commerciali e residenziali ad uso di mercanti, marinai e viaggiatori, con funzioni specialmente logistiche per il deposito di attrezzature navali e merci in attesa o invendute (si pensi all'espressione "fondi di magazzino"). In città come Marsiglia, Genova, Napoli, Venezia i fondaci (dei tedeschi, degli inglesi, dei turchi) nascono come isole urbane, zone franche quasi a prolungamento dei bastimenti oltre le banchine fino a inglobare vicoli, caseggiati e cortili in un unico insieme sviluppato in lunghezza. In seguito i fondaci, venuta ameno la funzione e l'identità originaria, sono stati sempre più “occupati” dal popolino del porto, con abitazioni ricavate o costruite sopra, sotto, dentro o addosso l’una all’altra, trasformando nel corso dei secoli i bassi edifici originari in grovigli di 5 o 6 piani sormontati da scalette, passerelle, altane che diventane torrette. Una sorta di giungla edilizia a crescita spontanea, una città dentro la città, chiusa dai muri perimetrali e connessa con l’esterno dall’unico grande portone d’accesso. Ancora oggi, a Marsiglia come a Napoli, può capitare di vedere portoni che si aprono su un'infilata di cortili al cui fondo si intravedono altri portoni e altri cortili in successione continua, ma la maggior parte dei fondaci sono stati demoliti o trasformati e reintegrati nel tessuto urbano. Un processo iniziato già a fine Ottocento, quando nelle città europee presero avvio i grandi intervento di risanamento che oggi chiameremmo di riqualificazione urbano. #vocabolarioedile #cultura #edilizia #taramellisrl #generalcontractor #fondaco
Post di Taramelli srl
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L’antico quartiere portuale di Rio de Janeiro ha subito una profonda trasformazione grazie alla rimozione del viadotto lungo 5 km. Nel 2010, circa 28.000 persone risiedevano nell’area di Porto Maravilha, la maggior parte delle quali in condizioni di povertà. Le infrastrutture essenziali, come le reti fognarie, idriche, del gas e dell'elettricità, erano carenti e inefficienti, e alcune zone vicine al porto erano a rischio inondazione. Nel 2009, un ambizioso progetto di riqualificazione urbana, promosso dall'allora sindaco Eduardo da Costa Paes, ha cercato di integrare l’area con il resto della città. La demolizione del viadotto e la costruzione di 9 km di tunnel hanno migliorato i passaggi pedonali, le piste ciclabili e gli spazi verdi, migliorando così la permeabilità del suolo. Tuttavia, ogni medaglia ha il suo rovescio. Le promesse del governo di proteggere i cittadini dalla speculazione immobiliare non sono state mantenute, innescando processi di gentrificazione (trasformazione di un quartiere popolare che innesca cambiamenti della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni). È cruciale interrogarsi su come garantire che i progetti di rigenerazione urbana portino vantaggi a tutti i cittadini, senza che si creino effetti collaterali per la parte di popolazione a basso reddito. 💬Cosa ne pensi di questo progetto? Fonte: Urban Sustainability Exchange | World Bank Group #PortoMaravilha #Rigenerazioneurbana #Mobilità #Inclusionesociale #Diseguaglianze
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La commistione di diverse forme di traffico e attività crea un boulevard contemporaneo che può esistere in varie configurazioni di intensità e che contribuisce alla vita metropolitana di #Bordeaux #simoneveilbridge OMA Area https://lnkd.in/dC-isDyW
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#Milano #ex #scalo #ferroviario di #Rogoredo e #Toffetti #housingsociale, #social #student #housing, #residenza #libera, #servizi e #verde Mix e priorità, nella giusta proporzione #rigenerazioneurbanasociale
Milano | Rogoredo – Il piano attuativo dell’ex scalo di via Toffetti - Urbanfile
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COMPLESSO ARCHITETTONICO DI VIA ASTESANI 39-45, MILANO. LE RAGIONI PER UNA TUTELA ✍🏻 Maurizio Boriani e Fulvia Premoli Premessa. Sulla piattaforma URBANFILE del 27 marzo u.s. è stato pubblicato l’articolo: “Milano | Affori – Nuovo destino per il ‘tamburello’ di via Astesani 47” (autore Roberto Arsuffi), che illustra il progetto di trasformazione del ‘tamburello’ di via Astesani in una torre residenziale di 10 piani. L’edificio fa parte di un complesso ormai storico del quartiere, di cui motiviamo qui di seguito la nostra viva contrarietà all’intervento. A nostro avviso, se da un lato è ragionevole concentrare l’edificato urbano attorno a un hub di servizi pubblici per la mobilità quale il vicinissimo nodo di interscambio tra la MM linea gialla e le FNM attestato alla stazione di Affori Nord, appare più che evidente che le alte volumetrie già costruite nei dintorni in questi anni, cui si aggiungono le imponenti e massive torri in via di completamento proprio a ridosso della ferrovia, sono un contributo più che consistente alla logica di potenziamento immobiliare di tale posizione strategica. La trasformazione del ‘tamburello’ nell’ennesima torre infierisce sul paesaggio urbano, prendendo a prestito ed esautorando un brano di quartiere nato con una logica diversa, che ha tuttora ragion d’essere. Ovvero: la costituzione di un sistema integrato di residenza e servizi rivolto ai cittadini del quartiere. Il fatto che il ‘tamburello’, nato con la finalità sopra citata, sia stato adibito a sede bancaria, poi dismesso per 20 anni durante i quali fu anche temporaneamente occupato come “centro sociale”, non ne motiva la trasformazione in residenza, laddove di questa esiste un’offerta già esuberante – peraltro con il suo inevitabile corollario di traffico automobilistico. Semmai dovrebbe essere, per l’amministrazione della città, Municipio 9 incluso, uno stimolo a cercare partners per soluzioni di carattere socio-economico a favore del quartiere. CONTINUA NEI COMMENTI👇🏻
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Il Programma innovativo in ambito urbano per alloggia a canone sostenibile nel centro storico di #Erice è finalizzato alla riqualificazione urbana e di miglioramento della dotazione di alloggi sociali all’interno di un progetto generale di recupero dell’antico borgo, con una visione di sistema unitario, improntato alla ricerca di un adeguato equilibrio fra le peculiarità della residenza, quelle della mobilità e delle relazioni, e quelle della vocazione turistica della cittadina ericina. Il #progetto ha l’obiettivo di riorganizzare gli spazi dell’ambito urbano del “centro storico”, recuperando due immobili di notevole pregio storico-architettonico, l’ex Albergo Igea ed il complesso conventuale di San Carlo, valorizzando l’identità dei luoghi con la riqualificazione degli spazi urbani di collegamento delle due strutture (riqualificazione di via San Carlo e via Generale Salerno) e l’integrazione con il circostante tessuto urbano. #litos #progetti #riqualificazioneurbana #sicily #architexture
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🚧 Come viene gestita e smaltita la grande quantità di materiale di scavo di una grande opera? Ad esempio di una #metropolitana che attraversa una grande città come #Milano? 🚇 Scopri cosa sono i 𝐧𝐚𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐢: la soluzione adottata da #Webuild per trasportare il materiale di scavo dai #cantieri della linea #MetroM4MIlano, riducendo la circolazione di mezzi pesanti in città e l'impatto del cantiere su cittadini e ambiente! #WebuildGroup #M4Milano #lablu 👇
I nastri trasportatori della Milano sotterranea | Webuild Group
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Ponte a campata unica: cos'è e perché è stato scelto? | CUENEWS
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