Post di Bikenomist

Non sempre la montagna partorisce il topolino. Alle volte dietro una semplice scopiazzatiura si nascondono un sacco di cose. La Finanza e le Dogane di Livorno hanno sequestrato 134 esemplari di piccole auto elettriche Fiat provenienti via mare dal Marocco. Uno le osserva e dice: “ma no, hanno sbagliato fotografia, quelle sono Citroën!”. Invece no! Pare che sia un nuovo modello della casa (un tempo) torinese. Un primo tema di questa storia è il bassissimo livello di originalità delle auto oggi sfornate dai designer -tutti eh? non solo la Fiat. Cercate su Internet un po’ di modelli degli anni Settanta, per esempio, per vedere quanto fossero diversi fra di loro -e osservate quanto invece siano miseramente simili oggi. Morale: dove sta la concorrenza? dove sta questa innovazione di cui tanto si ciancia? La casa automobilistica (un tempo) torinese contesta il fermo, pare giustificato con il fatto che queste vetture espongono adesivi con la bandiera italiana violando le leggi nazionali sull'origine dei prodotti. Lo stesso produttore non è nuovo a queste "distrazioni" e di recente ha dovuto cambiare il nome a un nuovo modello che strizzava l'occhio al Belpaese, secondo alcuni piuttosto a sproposito. La seconda questione in campo perciò è: si può spacciare per “Made in Italy” ciò che non lo è? Pare di no. Ce n’è anche una terza: la globalizzazione ci ha indotti a credere che vale dove le pensi le cose, non dove le fai. Il celebre “designed in California” suggerisce l’idea che la parte pregiata del prodotto sia americana e che dunque il “Made” sia dove lo progetti e non dove lo monti. La casa (un tempo) italiana pare abbia sostenuto che la straordinaria Topolino sia stata concepita in Italia. Quindi ciò ne farebbe sì una pregevole copia di un'auto francese, però Made in Italy (vuoi mettere?). Insomma, ce n’è abbastanza per pensare che la vicenda di quelle macchine sia la storia di un (anzi, di “una”) Topolino che partorisce la montagna. PS peccato. Leggo #EconomicaMente Master in Marketing Management MUMM Sapienza Luiss Business School Alec Ross

🇮🇹 L’Italia continua a distinguersi nel mondo delle due ruote. Il comparto motociclistico sta vivendo una fase di espansione, con un mercato che è cresciuto del 42% dal 2020 al 2023. Il valore economico generato dalla produzione, assemblaggio, distribuzione e dai servizi legati a parti e componenti sottolinea l’importanza di questo settore, che ha raggiunto un fatturato di 9,5 miliardi di euro e conferma il primato del Made in Italy in Europa. La produzione italiana si distingue inoltre per l’eccellenza nell’export, con un saldo commerciale positivo di +470 milioni di euro, mentre l’occupazione nel settore cresce, con un incremento del 7% negli ultimi due anni. 🏍️ 🚲 Sul fronte delle bici, il panorama racconta una storia diversa ma altrettanto significativa. Dopo il boom legato alla pandemia e al bonus bici, con un +18% di vendite nel 2020, il mercato ha rallentato tra il 2021 e il 2023. Nonostante ciò, il fatturato è salito a 2,7 miliardi di euro nel 2023, grazie soprattutto alle e-bike, che stanno trasformando la mobilità e rendendo le bici più accessibili a tutti.⚡ 📊 Il report di Confindustria ANCMA, presentato a Roma, sottolinea come l’Italia resti leader nell’export e nella qualità, sia per le due ruote a motore che per quelle a pedale. Il lavoro di migliaia di professionisti e la solidità della filiera confermano che questo settore è un pilastro fondamentale dell’economia e della mobilità sostenibile, con un valore complessivo di 14,8 miliardi di euro. 🚀 👉 Segui Mindustrio, la nuova community digitale dedicata all'industria manifatturiera, anche su Instagram! #Moto #Bici #Mindustrio #News

Il settore produttivo italiano della biciletta si rivela come sinonimo di eccellenza, grazie alla spinta di innovazione, tecnologia e design. L’edizione 2024 dell’Osservatorio sull’Ecosistema della bicicletta sottolinea la capacità delle imprese italiane della bike Industry di mostrarsi all’avanguardia e di posizionarsi sull’alto di gamma sia relativamente alla produzione della bicicletta come prodotto finito sia rispetto alla componentistica, il cui valore nell’export è mediamente 1,8 volte superiore agli analoghi componenti in import. Una panoramica globale, che evidenzia l’elevato rating attribuito ai principali produttori italiani di biciclette muscolari e ebike e che fa emergere l’Italia come il Paese più rappresentato sia in termini di numerosità di aziende sia per la pluralità di allestimenti forniti (selle, pneumatici, bici). Scopri alcuni dettagli: 👉 52% dei clienti bike richiede prodotti ad alto contenuto tecnologico 👉 1,8 il rapporto tra il valore medio dell’export di componentistica sull’import 👉 77% dei team che hanno partecipato al Giro d’Italia hanno utilizzato componentistica italiana Scopri la nuova edizione di #Ecosistemadellabicicletta: https://lnkd.in/djcmGz5J   Banca Ifis #BancaIfis

Il settore produttivo italiano della biciletta si rivela come sinonimo di eccellenza, grazie alla spinta di innovazione, tecnologia e design. L’edizione 2024 dell’Osservatorio sull’Ecosistema della bicicletta sottolinea la capacità delle imprese italiane della bike Industry di mostrarsi all’avanguardia e di posizionarsi sull’alto di gamma sia relativamente alla produzione della bicicletta come prodotto finito sia rispetto alla componentistica, il cui valore nell’export è mediamente 1,8 volte superiore agli analoghi componenti in import. Una panoramica globale, che evidenzia l’elevato rating attribuito ai principali produttori italiani di biciclette muscolari e ebike e che fa emergere l’Italia come il Paese più rappresentato sia in termini di numerosità di aziende sia per la pluralità di allestimenti forniti (selle, pneumatici, bici). Scopri alcuni dettagli: 👉 52% dei clienti bike richiede prodotti ad alto contenuto tecnologico 👉 1,8 il rapporto tra il valore medio dell’export di componentistica sull’import 👉 77% dei team che hanno partecipato al Giro d’Italia hanno utilizzato componentistica italiana Scopri la nuova edizione di #Ecosistemadellabicicletta: https://lnkd.in/djcmGz5J   Banca Ifis #BancaIfis

Moto e bici in Italia. Due anime di un settore fatto di #eccellenze, #passione, #innovazione e trionfi sportivi: quella a motore, con un mercato trainante (+42% dal 2020 al 2023), che non smette di crescere; e quella delle due ruote a pedale che, al netto del successo delle e-bike, vive oggi un momento di rallentamento della domanda dopo i boom registrati nel 2020 e nel 2021. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha presentato stamane a #Roma, presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del #Senato, una mappatura dettagliata della filiera italiana di questo comparto attraverso uno studio condotto da Bain & Company Italia su un campione di oltre 2100 aziende (più dell’80% dell’intero comparto). Un lavoro che accende un riflettore inedito sul valore economico generato dalla #produzione, dall’#assemblaggio, dai servizi e dalla distribuzione di parti, componenti e prodotto finito nel settore, oltre che sul contributo concreto che l’industria di riferimento offre alle nuove domande di #mobilità. L’associazione, che rappresenta a livello nazionale circa il 90% delle aziende #moto e il 70% di quelle #bici, si impegna così a far sentire la voce di una filiera che in #Italia oggi vale complessivamente 14,8 miliardi di euro (fatturato filiera moto e bici 2023). ACEM. European Association of Motorcycle Manufacturers Federazione Motociclistica Italiana Ital Communications

Il settore produttivo italiano della biciletta si rivela come sinonimo di eccellenza, grazie alla spinta di innovazione, tecnologia e design. L’edizione 2024 dell’Osservatorio sull’Ecosistema della bicicletta sottolinea la capacità delle imprese italiane della bike Industry di mostrarsi all’avanguardia e di posizionarsi sull’alto di gamma sia relativamente alla produzione della bicicletta come prodotto finito sia rispetto alla componentistica, il cui valore nell’export è mediamente 1,8 volte superiore agli analoghi componenti in import. Una panoramica globale, che evidenzia l’elevato rating attribuito ai principali produttori italiani di biciclette muscolari e ebike e che fa emergere l’Italia come il Paese più rappresentato sia in termini di numerosità di aziende sia per la pluralità di allestimenti forniti (selle, pneumatici, bici). Scopri alcuni dettagli: 👉 52% dei clienti bike richiede prodotti ad alto contenuto tecnologico 👉 1,8 il rapporto tra il valore medio dell’export di componentistica sull’import 👉 77% dei team che hanno partecipato al Giro d’Italia hanno utilizzato componentistica italiana Scopri la nuova edizione di #Ecosistemadellabicicletta: https://lnkd.in/djcmGz5J   Banca Ifis #BancaIfis

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EUROBIKE🚲🇪🇺🇩🇪 E' in corso in questi giorni a Francoforte l'Eurobike Show una delle fiere più importanti nel mondo delle biciclette Il settore attraversa da anni un periodo complicato, figlio dell'esplosione di interesse portata dal Covid nel 2020/2021 i negozianti vedono un forte incremento di interesse sull'acquisto di bici incrementano i loro ordini in maniera importante le catene  produttive sono bloccate e i negozi non ricevono le bici per ovviare a questo i negozianti ordinano le bici anche da altre parti i distributori ricevono gli ordini e anche loro incrementano gli ordini stessi i produttori fanno lo stesso chiedendo alle fabbriche di produrre di più (circa il 70% in aggregato) due anni dopo (nel 2023) questa enorme panna si sgonfia💥 i pezzi sono arrivati, le bici ci sono per tutti ma la domanda nel frattempo si è normalizzata tutta la catena si ritrova con enormi magazzini da smaltire Gli effetti li vediamo ancora e il settore fa fatica ad uscire dalla crisi

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