Terzo ed ultimo capitolo della saga Bitcoin e correlazioni col mercato americano, dal titolo: "La parabola del Bitcoin: da bene rifugio digitale a criptovaluta che segue ed estremizza il mercato". Negli episodi precedenti, ho analizzato le correlazioni tra i rendimenti offerti dal Bitcoin e dall’indice americano S&P500. Le analisi avevano suscitato molto interesse, ma anche qualche polemica. Per questo, ho deciso di approfondire ulteriormente l’argomento. Nel grafico allegato, nel pannello di sinistra potete vedere le correlazioni tra i rendimenti di Bitcoin per diverse finestre temporali (da 1 giorno a 2 anni di trading) e in vari periodi. Si nota subito che, all'inizio della sua storia, Bitcoin era poco correlato al mercato, mentre negli ultimi 5 anni la correlazione con il mercato USA è aumentata, con un coefficiente superiore a 0.9 per orizzonti temporali superiori ad un anno. Nel pannello centrale, vengono riportate le correlazioni medie su tutte le finestre temporali, con un evidente andamento lineare che porta la correlazione media da 0.2 a quasi 0.8. In sostanza, questa analisi conferma quanto osservato nelle precedenti: 📍 pur non sapendo cosa accadrà in futuro, negli ultimi 5 anni il Bitcoin si è limitato a seguire il mercato, amplificandone gli effetti sia in positivo che in negativo. Un esempio lampante sono i bear market del 2020 e del 2022, in cui l’S&P 500 ha perso rispettivamente il 40% e il 25% dai massimi, mentre il Bitcoin ha registrato perdite del 83% e del 67%, comportandosi in maniera simile ad un ETF a leva su S&P500. Nel pannello di destra si nota come, a partire dallo scoppio della guerra fino alle elezioni di Trump, Bitcoin e un ETF a leva 3x su S&P500 si siano mossi in modo sorprendentemente simile, pur con una volatilità nettamente maggiore per Bitcoin. Poiché la scorsa settimana sono circolati dei post contenenti analisi basate su numeri inventati, in cui sono stato pubblicamente taggato e insultato, anziché preder tempo nel rispondere alle offese di questi individui (che avrebbero un grosso bisogno di ripassare analisi 1), ho deciso di rendere pubblica la mia analisi e di condividerla su un repository GitHub (link nel 1° commento). Sono un fautore della trasparenza e delle analisi riproducibili. Non credo, però, che proseguirò oltre su questo tema poiché non rientra fra i miei interessi principali, ma coloro che sono interessati possono liberamente esplorare ed aggiornare il repository nel corso del tempo, in pieno spirito open source. Chi inventa i numeri per alimentare i propri bias mentali e manipolare le menti, solitamente risulta un po' più riluttante nel mettere a disposizione il proprio codice! #Bitcoin #SP500 #CryptoAnalysis #DataScience #GitHub #Investing #Finance
Andrea, ti dico la mia, altrimenti la vostra polemica può andare avanti all'infinito. Il tuo post scatena tante polemiche perché, per come viene generalmente calcolata la correlazione in finanza (come correlazione dei rendimenti giornalieri) , bitcoin e S&P 500 non sono due asset con una correlazione di 0.9. Capisco il tuo punto di considerare finestre più lunghe ma per chiunque lavora in finanza due asset correlati al 90% si muovono praticamente insieme, e non è questo il caso di bitcoin e S&P 500. Hanno comunque una correlazione positiva (0.35) e questo è abbastanza comprensibile perché ci sono comunque anche molti acquisti speculativi di bitcoin che aumentano in condizioni di risk-on, e viceversa. Quindi secondo me tu dovresti avere l'intelligenza di capire che in finanza si usano in genere delle convenzioni, anche nella misurazione della volatilità, come probabilmente si usano nel tuo lavoro che nessuno viene a sindacare. Per quanto riguarda chi si scaglia a priori sulla correlazione positiva direi invece che in questo momento è così. Il bitcoin non tratta come un safe haven, dal 2020 in poi. La storia precedente la ignorerei proprio perché il bitcoin era un mercato troppo immaturo per derivarne qualsiasi informazione
Ma perché non detrendizzare S&P e analizzare i residui del Bitcoin?
Hai avuto comunque più flame con le analisi sulla F1 😅
Le stime sui volumi delle transazioni illecite in Bitcoin variano significativamente, ma le cifre sono preoccupanti. Nel 2024, ad esempio, i furti legati alle criptovalute hanno raggiunto oltre 8,5 miliardi di dollari nei primi sette mesi, con Bitcoin che ha rappresentato circa il 40% di queste transazioni Le indagini sui flussi di Bitcoin legati ad attività illecite, come il riciclaggio di denaro e il ransomware, mostrano una crescente rilevanza di Bitcoin, che viene trasferito attraverso reti sempre più complesse per nascondere l'identità degli attori coinvolti.Secondo una ricerca del 2024, le transazioni sospette o legate a crimini informatici continuano a crescere, con una particolare attenzione ai fondi rubati da exchange centralizzati. L'anno precedente, circa il 30% delle transazioni legate a crimini erano in Bitcoin, ma questo valore è salito al 40% nel 2024, indicante un aumento significativo del suo utilizzo nel contesto delle attività illecite. Queste attività portano a far innalzare il prezzo che va ricordato non ha asset tangibili o intangibili sottostanti, pertanto il prezzo è totalmente virtuale. Oriphon Riferimenti: Chainalysis
La tua analisi offre uno spaccato davvero interessante sull'evoluzione della correlazione tra Bitcoin e il mercato USA, evidenziando come si sia trasformato da "bene rifugio digitale" a un asset che estremizza i movimenti del mercato. È particolarmente utile avere accesso al tuo repository GitHub per verificare e approfondire i dati. Pensi che questo trend di correlazione crescente possa cambiare nel futuro, magari con un'evoluzione nel mercato crypto o nei comportamenti degli investitori?
Nulla togliere alla bontà dell'analisi, credo sarebbe probabilmente più corretto (per avere una situazione più accurata) analizzarne la dinamica , in ottica di correlazioni intermarket, tra Dollaro americano e BTC/USD piuttosto che direttamente tra S&P500 e BTC/USD. Se l'andamento del dollaro (A) influenza l'andamento del mercato azionario americano S&P500 (B), ed al tempo stesso il Bitcoin (C), è normale che per proprietà transitiva anche B e C siano in un certo senso correlati. Il meccanismo di transizione/correlazione passa per i tassi di interesse che influenzano il dollaro, ergo il mercato americano, ergo a sua volta il denominatore del BTC quotato in USD. E si badi bene, per andamento del dollaro americano qui intendo del DXY (Dollar Index), e non come in genere si utilizza, spesso erroneamente in questi casi, di Usd/Jpy (Dollaro su Yen)
Analisi interessante che valuterò con attenzione. In linea generale le manovre (degli apprendisti stregoni presso le) delle banche centrali, immissione di liquidità e bassi tassi di interesse, hanno creato una situazione particolare (TINA) che potrebbe avere effetti molto spiacevoli in un prossimo futuro. In quel caso si vedrà se il Bitcoin è positivamente correlato al mercato, forse molto più di quanto appare, o se invece è davvero un bene rifugio come alcuni sostengono. Non è un mistero che io sia estremamente scettico sul fatto che il Bitcoin sia un "bene rifugio", a dirla tutta io non sono nemmeno convinto che sia un "bene". L' oro ha la caratteristica di una certa scarsità ed è difficile da sostituire con qualcosa che abbia caratteristiche simili. Il Bitcoin è sì "scarso" per definizione, ma può essere agevolmente sostituito con qualcosa di analogo senza problema alcuno e infatti ci sono migliaia di cripto in circolazione!
Non c'è nessuna correlazione così forte come la descrivi tu. Per quanto due assets si muovano in un periodo in modo simile, questo non deve far trarre conclusioni affrettate. La similitudine è probabilmente dovuta all'abbondanza di liquidità in dollari, con l'80% di tutti i dollari esistenti stampati negli ultimi 5 anni, e agli scenari di guerra che fanno optare alcuni investitori per le riserve di valore. Il primo motivo spinge in alto i titoli S&P500, principalmente i top ten, il secondo motivo spinge e ha spinto in alto oro e bitcoin. Percorsi simili, motivazioni differenti. Vero è che da gennaio di quest'anno ci sono gli ETF su bitcoin e questo apre a nuove dinamiche di prezzo ancora da verificare bene, ma starei comunque attento a trarre conclusioni statistiche di lungo periodo. Ma poi, che test hai utilizzato per verificare la correlazione? Pearson, Spearman, Kendall, Johansen? Quanto è il p-value?
Se si fa una battaglia all'ultimo sangue sulla correlazione significa che le proprietà per acquistare Bitcoin sono molto scarse. La questione dirimente in ogni investimento sono le perdite permanenti. E qua al di là della correlazione lo S&P 500 è "esente" da perdite permanenti. Il Bitcoin credo proprio non sia esente dalla possibilità di perdite permanenti Forse questa è la ragione intrinseca del suo Rendimento stellare a OGGI. Esattamente come una opzione delta 0,10. E come nelle opzioni i soldi veri si fanno vendendole Buona giornata GV
Senior Data scientist at GSK | PhD in Physics | Divulgatore scientifico per passione
1 settimanahttps://github.com/apalladi/BTC-correlations/tree/main